Inquilini temporanei e non
La fauna delle grotte, è essenzialmente composta da invertebrati di piccole dimensioni (insetti, aracnidi, crostacei, chilopodi, diplopodi, molluschi, ecc.).
Per gli organismi che vivono in questi ambienti si utilizza una classificazione proposta da Pavan e poi riveduta e semplificata da Ruffo (1959). Gli animali di grotta vengono dunque suddivisi in quattro categorie principali:
Troglosseni: specie che si trovano in ambiente ipogeo solo accidentalmente, come quelli che cadono all’interno dei pozzi verticali o fluitati dalle acque.
Troglofili: specie che sono presenti con maggiore regolarità nell’ambiente ipogeo. Questa categoria comprende due distinti gruppi di animali.
Subtroglofili: quelli che si trovano in grotta o in ambienti artificiali solo in alcuni periodi della loro vita e non presentano adattamenti all’ambiente sotterraneo.
Eutroglofili: quegli animali che, pur manifestando una spiccata preferenza per l’ambiente ipogeo e possiedono inoltre alcuni particolari adattamenti morfologici e fisiologici, possono vivere e in alcuni casi riprodursi anche nell’ambiente epigeo.
Troglobi: organismi considerati “cavernicoli obbligati” cioè perfettamente adattati alla vita ipogea e non più capaci di svincolarsene. I troglobi svolgono l’intero ciclo vitale all’interno delle grotte o più precisamente del reticolo sotterraneo e presentano in maniera evidente vistose modificazioni morfologiche e fisiologiche rispetto alle specie epigee.
Gli organismi che vivono esclusivamente nelle acque sotterranee, prendono il nome di
stigobi, stigofili, e stigosseni.
Esemplari
Troglosseni
Troglofili
Troglobi
Troglosseni
Visitatori involontari
I troglosseni sono visitatori involontari ovvero animali che vengono a trovarsi in grotta per caso,
per esempio perchè caduti all’interno di un pozzo o di una spaccatura o trascinati dentro una grotta da un torrente in piena o da acque di ruscellamento.
Questi sono animali che normalmente vivono in superficie e che non hanno sviluppato alcun adattamento alla vita in grotta. Sono quindi destinati a non sopravvivere se non riescono ad uscire da questo ambiente a loro estraneo. Tuttavia in alcuni casi possono resistere a lungo, se ricevono, in qualche modo, cibo dall’esterno.
Non possono comunque riprodursi in grotta e si limitano a sopravvivere come possono.
Le grotte conservano spesso resti fossili di animali troglosseni, entrati in grotta loro malgrado, tra cui anche l’uomo (come, per esempio, il celebre uomo di Altamura, in Puglia) …
Troglofili
Amici delle Grotte
I troglofili sono gli “amici delle grotte”, animali che normalmente vivono alla luce del sole, ma che occasionalmente possono trovare rifugio nelle grotte dove cercano riparo dal freddo, dalle intemperie o dal caldo eccessivo, si proteggono dai predatori o si riproducono trascorrendo all’interno anche il periodo di allattamento.
E’ il caso di pipistrelli, volpi, opossum, procioni, istrici, piccoli roditori e innumerevoli altri animali che in grotta cercano riparo e un luogo sicuro per mettere al mondo i piccoli o per immagazzinarvi riserve di cibo (come fanno molti roditori) o per nascondervi le prede per sottrarle ad altri predatori (come fanno per esempio iene e leopardi).
Pipistrelli e orsi passano l’inverno in grotta e mettono al mondo i piccoli che usciranno a conoscere il mondo esterno soltanto in primavera perché le grotte offrono un riparo caldo e sicuro per trascorrere il letargo invernale.
In prossimità degli ingressi è comunissimo, per gli speleologi, imbattersi nelle tracce dei frequentatori delle grotte: escrementi, resti di cibo, impronte, nidi e tane.
Non sempre si tratta di animali grandi e visibili: moltissimi insetti e altri Artropodi (come ragni e millepiedi) o anfibi (come rane e salamandre) si rifugiano nelle grotte e nelle fessure nei mesi più freddi.
I troglofili sono tutti animali che vivono in superficie, che hanno bisogno della luce per muoversi e che si nutrono di cibo che non trovano in grotta. Si tratta, perciò, di abitanti “opportunisti” delle grotte che sfruttano per il letargo, il riposo o come rifugio per i piccoli, ma che non possono vivere perennemente in grotta: devono, infatti, uscire per procurarsi il cibo o per trovarsi un compagno. Alcuni di loro, tuttavia, pur avendo bisogno della vista per muoversi, mostrano una sorprendente capacità di orientarsi al buio, come gli orsi o i roditori. Altri hanno sviluppato sistemi particolari per muoversi nell’oscurità totale, come per esempio i pipistrelli o alcune specie di uccelli che nidificano in grotta: le salangane (una specie di rondini del Sud-Est asiatico che forniscono i nidi tanto prelibati per la cucina orientale) o il guacharo (un curioso uccello del Sudamerica).
Troglobi
I troglobi (singolare: troglobio) sono animali che vivono esclusivamente all’interno di grotte e altri ambienti sotterranei, chiamati anche ambienti ipogei.
A causa delle caratteristiche peculiari di questi ambienti, come l’assenza di luce solare, temperature costanti e umidità elevata, i troglobi hanno sviluppato nel corso dell’evoluzione una serie di adattamenti morfologici e fisiologici unici che permettono loro di prosperare in questo particolare habitat.
Esempi di adattamenti comuni ai troglobi:
Depigmentazione: La pelle e gli occhi sono spesso privi di pigmentazione, in quanto la luce solare è assente.
Allungamento degli arti: Le zampe e le antenne possono essere allungate per facilitare la locomozione negli spazi angusti delle grotte.
Riduzioni o assenza degli occhi: In alcuni casi, gli occhi sono completamente assenti o ridotti, non essendo necessari in un ambiente buio.
Aumento della sensibilità tattile: I peli tattili e le antenne sono spesso più sviluppati per compensare la mancanza di vista.
Metabolismo lento: I troglobi hanno un metabolismo più lento rispetto agli animali che vivono in superficie, potendo così sopravvivere con un minor apporto di cibo.
Riproduzione adattata: Alcune specie hanno sviluppato strategie riproduttive particolari, come la produzione di un minor numero di prole con cure parentali più intense.
I troglobi sono organismi altamente specializzati e svolgono un ruolo importante negli ecosistemi sotterranei. Sono inoltre oggetto di grande interesse scientifico per le loro caratteristiche uniche e per le informazioni che possono fornire sull’evoluzione e l’adattamento in ambienti estremi.
Non hanno quindi necessità di uscire all’esterno e in molti casi non possono sopravvivere al di fuori dell’ambiente sotterraneo.
Non tutti i tipi di animali sono rappresentati in questa categoria: mancano per esempio mammiferi e uccelli.
Vi troviamo molti rappresentanti tra gli Artropodi (ragni, scorpioni e pseudoscorpioni, amblipigi, centopiedi e millepiedi, crostacei, come i porcellini di terra o i gamberetti, e soprattutto insetti), ma anche tra i pesci e gli anfibi.
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