PIB 2016
Il Gruppo Escursionistico Speleologico Ostunese GEOS, nell’ambito dell’iniziativa “Puliamo Cisternino 2016”, organizzata dal Comune della valle d’Itria, si è inserita integrando l’attività proposta dalla Società Speleologica Italiana denominata “Puliamo Il Buio” giunta alla 10^ edizione.
Puliamo il Buio, si propone di bonificare almeno in parte le discariche abusive sotterranee, o i luoghi carsici soggetti a sversamenti di ogni tipo di rifiuto. Inoltre, tale iniziativa, ha come obbiettivo la documentazione e la valutazione del grado di pericolosità degli sversamenti, individuandone i
possibili rimedi e proponendoli poi all’opinione pubblica e alle Amministrazioni Locali.
In questa cornice il GEOS ha effettuato nei giorni di settembre una ricognizione nell’ambito delle cavità carsiche naturali del comune di Cisternino, individuando i siti di intervento tra quelli che, oltre ad avere maggiore esigenza di intervento, fossero anche idonei a favorire una maggiore sensibilità dell’opinione pubblica al problema dell’inquinamento ambientale nelle aree carsiche.
Pertanto si è effettuata la pulizia dai rifiuti della grotta denominata “Bocca del Lupo” sita sulla gravina.
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GROTTA DI SAN QUIRICO
N. Catasto: PU_1602
Cisternino, via San Quirico, centro abitato
Questa piccola cavità carsica contiene un pezzo di storia importante del comune di Cisternino.
Scoperta nel 1948, fu immediatamente murata, fino a che, nel 1995, venne nuovamente intercettata a seguito dei lavori di realizzazione del metanodotto.
La presenza di numerosi resti umani all’interno fece subito capire l’importanza della cavità, per cui la Soprintendenza dei Beni Archeologici della Puglia, in partnership con il Gruppo Archeologico “Valle D’Itria” e l’Università degli Studi di Bari, condusse delle campagne di scavo nel periodo 1995-1999.
La cavità fu utilizzata come ossario nei secoli passati: i resti umani furono riesumati dalla Chiesa Madre e depositati in questa grotta per ricavare spazio per le future sepolture. Il numero di resti umani è abbastanza elevato, secondo le stime compreso tra i 287 e i 359 individui, tra adulti e bambini.
I resti risalgono ad un periodo a cavallo tra il XV e il XVI secolo: un epoca in cui le condizioni di vita erano molto precarie e il tasso di mortalità era abbastanza elevato. L’altezza media, stimata dagli antropologi dell’Università di Bari intorno a circa 150-160 cm, era inferiore rispetto a quella attuale. Si tratta di una grotta orizzontale, a cui si accede mediante degli scalini in cemento. Immaginate un piccolo ambiente, nascosto agli occhi di tutti, in pieno centro cittadino, inglobato nelle costruzioni successive.
Eppure, una porticina che si affaccia su via San Quirico divide la vita al giorno d’oggi dal nostro passato: uno scrigno che custodisce un pezzo della nostra storia spesso considerato buio e di cui sappiamo ben poco, ma che invece è stato ricco di scoperte e avvenimenti.
Bibliografia… per saperne di più
– Pascali V. & Tamborrino D. (2007)
– Grotte di Cisternino .La Litografica, Martina Franca, 126 pp.
– Semeraro A. & Tamborrino D. (1998)
– Le Grotte di San Quirico. I risultati degli studi. Itria Oggi, n. 44, luglio/agosto 98.
– Semeraro A. & Tamborrino D. (1998)
– I risultati delle ricerche sulle Grotte di San Quirico. Archeologia, n. 11-12, novembre/dicembre 99. – Tamborrino D. (1997)
– Le Grotte di San Quirico. Itria Oggi, n. 44, settembre 97. – Tamborrino D. (1999)
– Relazione sui lavori di svuotamento controllato delle Grotte di San Quirico (estate 1999). Itria Oggi, n. 50, dicembre 99.
Link utili
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